Nella stragrande maggioranza delle
storie qui esposte, l'unica persona che subisce ogni tipo di danni,
disturbi e sfighe sono io. La constante ricerca di un bagno o di
qualcosa che gli somigli crea situazioni disdicevoli solo per me,
talvolta qualche lieve ritardo a chi accompagna e niente più.
Ora è arrivato il momento di svelare
quella volta che sono stato costretto a fracassare gli altrui marroni
e per giunta nemmeno in un bagno pubblico.
Il luogo del misfatto è infatti la
casa della sempre più citata Acciaia e l'occasione era buona per
trascorrere una pigrissima domenica sera appollaiati sul divano, piano
che veniva settimanalmente applicato. Dopo qualche ora però, il mio
organismo si ricorda che è domenica sera e che quindi questo
significa terminare definitivamente il weekend appena trascorso
espellendo tutte le scorie che io sconsiderato ho introdotto nel
corpo (Per dovizia di particolari riporto che questa cerimonia di
chiusura può avvenire il lunedi mattina). In ogni caso nessuno
problema, comunico la lieta novella ad Acciaia e prendo la via del
bagno quando una barriera ostruisce la strada tra me e il trono: la
porta è chiusa a chiave. Dentro infatti c'è la sorella di Acciaia,
non mi scompongo, aspetterò qualche minuto. Torno sul divano e mi
posiziono nella classica posizione di attesa che è simile alla
posizione del Loto ma più difficile. Passati cinque, interminabili
minuti, Acciaia manda in frantumi il mio status Zen - “Ah, ma mia
sorella è dentro a fare il bagno, ti toccherà aspettare un pò”.
Sgomento, sono costretto ad abbandonare la posizione di attesa e
cominciare a disperarmi, già per andare in bagno mi tocca fare i
salti mortali quando sono in giro, ora pure nelle case della gente!
Si attiva quella parte di corteccia celebrale adibita a sviluppare
piani di azione per espellere, i secondi passano veloci e come sempre
i muscoli del basso ventre si contraggono assai. Purtroppo per me, è
domenica sera anche per il mio cervello e non riesco a pensare nulla
di intelligente, di conseguenza vengo mosso dal puro spirito di
sopravvivenza: vado verso il bagno, busso fragorosamente la porta e
comunico alla Sorella le mie intenzioni in simil-falso tono disperato.
Come risposta ricevo delle gran risate e dopo qualche secondo Sorella
esce dal bagno lasciandomi il campo libero, solo a quel punto mi
sento un po' in colpa perchè mi rendo conto che non solo le ho
rovinato quel momento ma anche i minuti seguenti, dato che la
cerimonia di chiusura lascia non poche scorie gassose.
Al momento di uscire dal bagno, mi
vergogno come un ladro e con la testa bassa ritorno verso il divano
senza spiccicare parola, Sorella torna dentro e chissà cosa sarà
stata costretta a subire.
Da quel giorno ho cercato di rimuovere
questo episodio dalla mia memoria per cercare di alleviare il senso
di colpa. Con questa confessione pubblica spero di espiare il mio
peccato e giuro/spero che d'ora in avanti l'unica persona che il mio
apparato digerente disturberà sarò solo la mia.
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